In Wisconsin, nella tana degli immortalisti
WAUSAU (WISCONSIN). L’uomo che scommette sull’«indefinita estensione della vita» ha una fifa blu, quasi commovente, riguardo a un microscopico azzardo per la salute del suo ospite. «È allergico ai gatti?», chiede. Solo dopo averlo rassicurato mi apre le porte dell’Immortality Institute, nel bel mezzo del niente tra le mucche e i lamponi del Wisconsin. Una porta di legno di una casetta di legno a un piano dove Justin Loew vive con la moglie Tana e da dove dirige una delle più celebri (e incredibili) fondazioni che si occupano di tutto ciò che riguarda il rimandare l’appuntamento con la morte, che qui non si rassegnano a considerare inevitabile. Terapie genetiche, cellule staminali, restrizione calorica, supplementi alimentari, ibernazione: nessuna strada è esclusa. Chiedete a Google “immortalità” e l’oracolo, tra 6 milioni e 200 mila risultati, dopo la voce di Wikipedia risponderà www.imminst.org. Il doppio telematico del punto esatto in cui siamo arrivati.